Si era detto, nell’articolo del 26 maggio 2016 della possibilità di stampare il quinto numero della rivista La Bottega del Fantastico, di cui si è molto parlato in questa webzine. Ne ho discusso, più o meno diffusamente, con almeno due Editori, entrambi possibilisti. Tuttavia la difficoltà è quella della diffusione. Non lo sapevo per certo, ma sembra che il venduto nell’ambito della fantascienza sia davvero molto basso: un romanzo buono, con lo sforzo di diffusione che le piccole/medie case editrici possono permettersi, vende poche centinaia di copie.
Bisogna dire che i costi di produzione non sono altissimi, ma sono invece alti altri costi, come ad esempio quelli di spedizione.
Un Editore di solito fa stampare il libro (nel nostro caso la Rivista) da tipografie esterne, che in genere sono disposte a fornire anche un numero piccolo di copie: per esempio 50. Il costo in questo caso è in genere inferiore ai 2 Euro per copia.
Il prezzo di produzione tiene conto del fatto che un Editore paga soltanto il 4% di IVA. Se decidessimo di saltare l’Editore e farcele stampare per nostro conto, queste copie sarebbero sottoposte al 22% di IVA, sicché i costi globali comincerebbero ad ampliarsi. Ho fatto una richiesta in tal senso e 50 copie mi costerebbero 80 €, cioè 1,6 € a copia, contro gli 1,3 € per l’Editore.
Come è riportato nell’articolo summenzionato, la mia intenzione era di convincere Luigi Petruzzelli (Edizioni della Vigna) a produrre la nostra Rivista: un solo numero, senza alcun obbligo di continuità. Il che non vuol dire che non si farà mai un numero 6, vuol solo dire che in quel caso si ridiscuterà tutto. Anzi, a questo proposito è possibile che producendo una stampa del numero 5 della Rivista, i lettori possano fornire dei suggerimenti su come eventualmente costruire il numero 6: argomenti, formato, critiche varie.
Parlando dunque con le Edizioni della Vigna, sembra che si sia giunti ad un accomodamento. Per il momento solo formale e da organizzare fattivamente a partire da settembre prossimo.
Come primo approccio Luigi Petruzzelli mi dice chiaramente che sarebbe disponibile a far produrre in stampa 50, o 100 copie e di rivendermele a prezzo solo leggermente maggiorato. In quel caso sarebbe mia la responsabilità di vendita e di distribuzione, il che sarebbe forse interessante, ma non ho alcuna esperienza in materia. È pur vero che chi si è fatto da sé ha sempre cominciato così: non sapeva come fare, lo ha chiesto a chi sapeva e ha cominciato. Può darsi, ma da solo non ho voglia di farlo. Se qualcuno si proponesse a una collaborazione in questo senso, sono disponibile a sentirlo/sentirla. Potremmo forse diventare una “piccola” casa editrice.
Alla fine però, Edizioni della Vigna si propone di stampare le copie sotto la sua egida, al prezzo che riterrà giusto e a distribuirle antro Natale 2016. In realtà la richiesta del Natale è stata mia: Luigi ha storto moltissimo il naso, ma alla fine sembrerebbe che proverà a mantenere la data richiesta.
L’Editore chiede inoltra di poter rivisitare la rivista secondo il suo giudizio. Mi ha spiegato che non intende fare alcuna censura, ma intervenire ove lo ritenesse necessario come è diritto di ogni editore: se si scrive un libro il contenuto è sempre sottoposto a un Editor (Correttore) che consiglia e impone le necessarie modifiche prima di andare in stampa. Ritengo non ci sia ragione di intervenire, tuttavia le Edizioni della Vigna sono l’Editore e hanno tutti i diritti di verificare la rivista secondo le loro aspettative. Bisogna vedere se questo inciderà sul prezzo finale. A questo proposito ho chiesto di ricevere 50 copie a stretto prezzo di produzione, da distribuire personalmente a chi vorrò. Mi è stato risposto: «Forse!»
Ma il problema di Luigi, come Edizioni della Vigna, è sempre quello della distribuzione. A sua esperienza, il nostro crede di non riuscire a vendere più di 80 copie. Lo abbiamo detto, un buon romanzo di fantascienza non vende che poche centinaia di copie presso un piccolo/medio Editore. Lo scopo di questo articolo non è quindi solo quello di informare i lettori, ma anche quello di lanciare una campagna di distribuzione! Se Edizioni della Vigna produrrà (e lo farà!) La Bottega del Fantastico numero 5, che venda pure le sue 80 copie previste secondo i suoi canali, ma io ricordo un fatto che potrebbe cambiare del tutto la quantità di copie vendute totali.
[singlepic id=643 w=400 h=299 float=right]Dalle nebbie del passato il ricordo si è fatto largo in seguito alla presentazione della fanzine Sevagram, di Riccardo Valla. Quando mi ha risposto uno dei suoi figli, Andrea, una corrente di ricordi mi ha invaso. All’epoca dei primi numeri della Bottega, l’unica distribuzione possibile era quella di chi la richiedeva direttamente, ma le vendite arrivavano soprattutto dalla distribuzione presso librai amichevoli che accettavano alcune copie della Rivista in Conto Vendita. Significa che si andava fisicamente dal libraio con 10, 20, 50 copie e si lasciavano lì. Il libraio non pagava nulla, ma le lasciava (sperabilmente) in mostra. Dopo uno, due mesi, si ripassava e si ricontavano le rimanenze. Il libraio pagava a prezzo intero (all’epoca) le copie vendute. Ovviamente forse bisognerà accettare il pagamento a prezzo ridotto, perché il libraio in realtà ha usato i suoi spazi e probabilmente merita di essere parzialmente ricompensato. Non lo so, vado a ruota libera! Chi sapesse meglio come funziona è come al solito pregato di farsi sentire.
Il fatto che mi è venuto in mente è che all’epoca io avevo tutti i miei parenti a Torino, dove sono nato. Mi recavo a visitarli abbastanza spesso e fu così che una di queste volte mi portai dietro 100 copie di Bottega. Cercato l’indirizzo mi recai subito a Porta Nuova dove c’era la libreria Sevagram, di Riccardo Valla. Riccardo era già famosissimo all’epoca e non mi aspettavo affatto di trovarlo in libreria. Invece lui era lì!
Ho spiegato chi ero e devo confessarlo, lui mi è piaciuto subito. Mi ha accolto con una frase del tipo: «Ancora una fanzine? Non se ne può più! Cartaccia che non vuole nessuno!»
Malgrado la burberezza delle parole, il tono diceva tutt’altro. Ho capito subito che avrebbe accettato le copie. Gli ho detto «Già, ne ho portate un po’ tante: 100 copie. Quante gliene posso lasciare eventualmente?» Tutto questo fa parte della specialissima diplomazia sabauda: chi chiede deve apparire opportunamente umile, pena la cacciata immediata. Niente di strano tra torinesi.
Riccardo mi ha guardato, la barba enorme che gli copriva tutto il viso, gli occhialetti alla Cavour e ha decretato: «Lasciale tutte, vah! Vedremo chi le compera.»
Due mesi dopo sono tornato. Mi ha riconosciuto subito e ha chiesto al suo aiutante: «Che fine hanno fatto le copie della Bottega?» e quello ha risposto: «Vendute tutte!»
Riccardo ha inarcato le sopracciglia: «Ah! Vabbè»
Una sola libreria aveva venduto più copie di quelle che conta di vendere oggi Luigi.
Mi dico allora, perché non le portiamo personalmente a delle librerie del tipo Sevagram in Conto Deposito? Esisterà a Milano, Roma, Firenze, Napoli… almeno una libreria così all’avanguardia da dar retta alle novità popolari? Un libraio che ama la fantascienza? A Roma c’è Luigi Cozzi che ha un negozio di libri e altro, Profondo Rosso, in società con Dario Argento. Forse potrebbe prendere qualche copia in Conto Deposito. Ma altri?
Lascio qui uno speciale modulo email con cui contattarmi a questo scopo: mi aspetterei messaggi del tipo «Conosco un libraio che lo farebbe.» O anche: «Sono un libraio e prendo volentieri 50 copie in Conto Deposito.» Ovviamente le copie accettate dovrebbero essere quelle che sperabilmente si potranno vendere. Vedremo poi come provvedere all’invio delle Riviste al negozio.
Grazie per la collaborazione.
L’immagine di copertina è tratta da una fotografia dell’Autore all’interno della “Libreria Acqua Alta” di Venezia.
Questa Mail è dedicata alle operazioni di cui si è parlato nell’articolo:
se conosci, o se addirittura sei, un Libraio che accetta libri in Conto Deposito…
…aiuta la fantascienza.
La Bottega del Fantastico
Per acquisti indivisuali ricolgersi a Edizioni della Vigna.
La Rivista sarà stampata presumibilmente per Natale 2012.
Aspettiamo il tuo supporto!
nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.
Ho letto con attenzione la bella iniziativa che vi accingete ad avviare, eppure mi sento in dovere di fare presente alcuni aspetti che non ho ravvisato che abbiate preso in considerazione. Per stampare, pubblicare e diffondere una rivista vi sono degli adempimenti legali da ottemperare. Una rivista – a differenza di un libro e dato il suo contenuto divulgativo – deve essere registrata presso la cancelleria del Tribunale Civile della città cui viene realizzata, inoltre prevede che vi sia sul retro tutta una serie di normative da rispettarsi, tra queste, per dirne una, l’esplicita dichiarazione di un direttore responsabile che sia anche iscritto all’ordine dei giornalisti o dei pubblicisti. Inoltre, come per tutte le opere a stampa, è necessario effettuare il deposito legale di 5 copie della rivista (di ogni numero che uscirà) agli istituti di riferimento nazionale e regionale, e che contemplano il pagamento di una tassa consistente in due marche da bollo da € 16,00 cadauna + tutte le spese di invio con raccomandata (per essere certi che gli arrivino)…
Non voglio con questo mio messaggio smontare l’entusiasmo per l’iniziativa che giudico interessantissima ma solamente precisare degli obblighi burocratici.
…l’Impero Romano decadde anche a causa della eccessiva burocrazia.
Altro aspetto che va considerato è il pagamento dell’iva forfaitaria sulle vendite, e che si calcola nel seguente modo: il 4% del prezzo di copertina, moltiplicato per il 30% delle copie stampate.
Grazie Monica, ma credo che questo problema sia superabile: prima di tutto mi sono rivolto a un Editore che quindi conoscerà le regole da applicare. Poi il volume è “Rivista” solo come definizione tra di noi. In realtà è un piccolo libro di saggistica, meno di cento pagine e che non prevede cadenze regolari. Di fatto è un “saggio” di fantascienza, con dei racconti, che l’Editore presenterà come crede e con le giuste attenzioni legali. Ma grazie, si capisce!