La straordinaria copertina di questo articolo è stata disegnata da Franco Brambilla, appositamente per Mondo9.

[singlepic id=357 w=300 h=200 float=left]Tra gli autori italiani di fantascienza, il più significativo in questo periodo credo possa essere Dario Tonani. Nato il 21 luglio del 1959, ha dunque appena compiuto 56 anni. Tutti gli altri autori italiani di fantascienza che io conosco, sono in genere più anziani.

Come altri scrittori Tonani si segnala partendo dal Premio Urania, per essere finalista nel 2005 con il romanzo Infect@, premio che però non vincerà: in quell’anno è risultato vincitore Alberto Costantini, con More Cadentis Stellae.

Non conosco né Infect@, né More Cadentis Stellae per cui non so giudicare i motivi di questa scelta. Se non per il fatto che Dario non è uno scrittore facile. I suoi lavori hanno una scrittura secca ed elegante, la sua pagina è spesso come una coltellata, che intende colpire a fondo il lettore. Tipica questa raccolta di Cronache di Mondo9, pubblicato recentemente in Urania Millemondi, numero 72.

Come per altri lavori, Dario Tonani sceglie di costruire romanzi attraverso una sequenza di racconti o romanzi brevi auto conclusi, ma allo stesso tempo riprendendo il tema appena interrotto eventualmente con gli stessi personaggi, o alcuni di essi, con ambientazioni probabilmente diverse, giungendo a un affresco davvero vivido di un intero mondo.

Il Ciclo di Mondo9 si compone di due selezioni; secondo lo stile Tonaniano, diciamo due romanzi.

Nel primo, intitolato Mondo9 risultano riuniti i racconti che, se ho ben capito, sono meno recenti. Il mondo che vediamo qui è praticamente tutto un deserto, dove le protagoniste indiscusse sono le incredibili navi meccaniche che viaggiano su centinaia di ruote di gomma, ruote alte cinque e più metri, navi alte come palazzi. Bastimenti comandati da un equipaggio, ma fino a un certo punto, perché in realtà queste macchine da deserto risultano in possesso di una perversa volontà propria, che le rende del tutto inaffidabili. Le navi combattono con le altre navi. Le navi affondano nelle sabbie e le scialuppe di salvataggio si alimentano con il sangue delle creature di Mondo9. Equipaggio compreso.

L’affresco di Dario Tonani è così, in parte, anche un romanzo dell’orrore: membra maciullate, teschi che rotolano, sangue che sgorga dai motori come nei più popolari film splatter.

La seconda parte si intitola Mechardionica e qui Mondo9 si amplia decisamente. Scopriamo che esistono foreste e cascate, oltre ai deserti, anche se la superficie è sempre velenosa per gli esseri viventi, a meno che non siano almeno in parte meccanici. Una malattia insidiosa si prende molti dei viventi, trasformando i loro muscoli, i tendini, la pelle in ottone. Le avventure di Mondo9 diventano più complesse: navi volanti, tesori perduti, uomini metallici… Insomma un Universo molto ricco.

Nella scrittura di Dario, mi colpisce l’originalità delle similitudini. Mi ricordo che al liceo una dotta professoressa di lettere ci aveva fatto comperare un bel quaderno spesso, con la copertina nera brossurata, in cui riportare tutte le similitudini che scoprivamo nell’Iliade e nell’Odissea. È stato da lì che ho cominciato a far caso ai confronti e alle similitudini usate dai vari scrittori. Elementi che infatti costituiscono uno stilema molto personale e caratteristico. Qui direi che ogni similitudine è un lampo di originalità:

Grappoli di fiori […] come coaguli di carne esplosa.

Ribolliva di schiuma biancastra e percuoteva il metallo con il suono lugubre di un diluvio di chiodi.

Il sole era ancora al suo posto, una cisti infetta e opaca appesa a un grappolo di cumulonembi.

Un tempestare arrembante. Una cacofonia liquida che infuriava da ore.

Crollò sulle ginocchia un attimo prima che il sole lo investisse come un maglio.

Confesso che ho aperto a caso delle pagine e ho cercato per due secondi la prima descrizione che si adattasse a ciò che volevo esemplificare. Lo splatter è il punto di riferimento per tutto il Ciclo, la morte è l’unica benedizione che questa umanità corrotta si può meritare.

Lo stile di Tonani è molto personale e la sua fantascienza tende a sfuggire le solite classificazioni. Anche se nella presentazione su Urania Giuseppe Lippi scrive:

Tonani è anche uno dei pochissimi autori di “planetary romance” ad aver sposato questa vena con il clima steampunk oggi tanto variamente respirato. Lo steampunk, come i nostri lettori ben sanno, è il genere di fantascienza – a volte ucronico, a volte no, che descrive società tecnologiche ferme all’era del carbone e del vapore. È il trionfo vittoriano sulla science fiction, che in fondo […] fu concepita in quell’epoca.”

Tale affermazione mi ha colpito. Come anche ciò che improvvisamente ho scoperto su Wikipedia:

“A novembre 2012 Delos Books ha pubblicato Mondo9, volume che riunisce la prima parte di un ciclo steampunk, che comprende quattro novelette uscite in e-book tra il 2010 e il 2012”

Tuttavia lo stesso Dario, rispondendo a una mia lettera relativa all’argomento, mi fa sapere: “… Penso che Giuseppe dicesse proprio l’opposto: Mondo9 di steampunk ha solo l’estetica, un vago retrogusto quindi… Mentre forse è un’altra la sua “identità” primaria.”

[singlepic id=361 w=200 h=133 float=left][singlepic id=360 w=200 h=280 float=right]Certamente Mondo9 non sembra nemmeno a me un romanzo steampunk. Almeno non lo steampunk tradizionale. Per chi è più addentro nell’argomento ricordo romanzi come “La macchina dello spazio,” di Christopher Priest, Queste oscure materie, di Philip Pullman, da cui è stato tratto il film La bussola d’oro, ma mille altri naturalmente

Oppure forse Dario Tonani sta inventando un nuovo steampunk.

Non ci avevo mai pensato, ma effettivamente quello di Dario potrebbe essere uno steampunk “hard boiled.” Una scelta tecnica estremamente originale. Un po’ come passare dai gialli scientifici di Edgar Wallace, all’Hard Boiled di Dashiell Hammett e Raymond Chandler. Dal dottor Arnold Everhsam, all’investigatore privato Philip Marlowe. Sempre di polizieschi si tratta, ma tra i due c’è una bella differenza.

Comunque sia, una lettura che non può mancare. Un Autore che certo ci darà ancora moltissimo.

Walid_e_Naila_Cinemagraph

 
Ringraziamo anche Diego Capani per la splendida immagine in movimento riproposta qui sopra. Altre informazioni di primissima mano e altre splendide immagini si possono trovare anche sul sito di Dario Tonani: www.dariotonani.it
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nato nel 1944, non ha tempo di sentire i brividi degli ultimi fuochi della grande guerra. Ma di lì a poco, all'età di otto anni sarà "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin che nel 1953 lo conquisterà per sempre alla fantascienza. Subito dopo e fino a oggi, ha scritto il romanzo "Nuove Vie per le Indie" e moltissimi racconti.